Non è ancora terminato quello in corso e già si pensa al prossimo. L’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, ha firmato il decreto che fissa le date del prossimo anno scolastico. Il suono della prima campanella è previsto per giovedì 12 settembre, con la solita possibilità da parte delle scuole di anticipare l’ingresso in classe degli alunni di qualche giorno. Anche quest’anno l’assessorato ha introdotto qualche novità. La fine delle lezioni viene distinta in base all’organizzazione settimanale dell’anno scolastico: su sei giorni o, come ormai avviene nella maggior parte delle scuole palermitane che accorciano la settimana, su cinque. Le prime, dopo 208 (207 se la festa del santo patrono ricade in un giorno scolastico) giorni di attività, termineranno le lezioni sabato 6 giugno 2020. Quelle che lavorano con la cosiddetta settimana corta, dopo 176/175 giorni, chiuderanno i battenti mercoledì 10 giugno.
Novità (piccola) in arrivo anche per le sezioni (classi) di scuola dell’infanzia che chiuderanno qualche giorno prima rispetto alla canonica data del 30 giugno: sabato 27 per le scuole che sfruttano tutti e sei i giorni lavorativi, venerdì 26 per le istituzioni scolastiche che accorciano la settimana non lavorando il sabato. In questo modo, caso unico in Italia, Lagalla va incontro alle richieste delle maestre di scuola dell’infanzia che chiedono l’allineamento dell’anno scolastico a quello della scuola primaria. Nei circa nove mesi in cui insegnanti e alunni si incontreranno quasi giornalmente le scuole stabiliranno quando fermarsi per qualche pausa. Dovendo garantire almeno 200 giorni di attività didattiche, sono infatti 7/8 i giorni che gli organi collegiali potranno utilizzare per qualche ponte o per altre ragioni.
Il primo è quello di Ognissanti (il 1° novembre) che cade di venerdì. Cade di domenica invece l’8 dicembre. Le vacanze di Natale dureranno 16 giorni: da lunedì 23 dicembre a martedì 7 gennaio (compresi). Quelle di Pasqua dal 9 al 14 aprile. Ponti in vista anche per il 25 aprile (festa della Liberazione), che viene di sabato, per il primo maggio (festa dei lavoratori) che cade di venerdì e per 2 giugno (Festa della Repubblica) che cade di martedì. Per il secondo anno consecutivo, la festa dell’Autonomia siciliana del 15 maggio non prevede l’interruzione delle lezioni. In questa giornata le scuole devono prevedere “specifico momenti di aggregazione scolastica per lo studio dello Statuto della regione siciliana, per l’approfondimento di problematiche connesse all’autonomia, alla storia e all’identità regionale”.
(Fonte: Repubblica.it – Salvo Intravaia)