«Sono profondamente turbato dall’attuale situazione mondiale, in cui, nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale, si fatica a concordare un’azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo. Mentre prego per la pace, e invito tutte le persone di buona volontà a continuare a fare altrettanto, mi appello nuovamente a tutti i responsabili politici, perché prevalgano la giustizia e la pace», ha detto il Papa al Regina Coeli.
«Ogni offesa o ferita o violenza al corpo del nostro prossimo, è un oltraggio a Dio creatore! Il mio pensiero va, in particolare, ai bambini, alle donne, agli anziani maltrattati nel corpo».
«Nella carne di queste persone – ha sottolineato ancora Papa Francesco – noi troviamo il corpo di Cristo. Cristo ferito, deriso, calunniato, umiliato, flagellato, crocifisso, e Gesù ci ha insegnato l’amore. Un amore che, nella sua Risurrezione, si è dimostrato più potente del peccato e della morte, e vuole riscattare tutti coloro che sperimentano nel proprio corpo le schiavitù dei nostri tempi».
«In un mondo dove troppe volte prevalgono la prepotenza contro il più debole e il materialismo che soffoca lo spirito” tutti «siamo chiamati ad avere grande rispetto e cura del nostro corpo e di quello degli altri».
«Con dolore ho ricevuto la notizia dell’uccisione dei tre uomini rapiti alla fine di marzo al confine tra Ecuador e Colombia – ha detto ancora Bergoglio -. Prego per loro e per i loro familiari, e sono vicino al caro popolo ecuadoriano, incoraggiandolo ad andare avanti unito e pacifico».
(Fonte: Gds.it)