Lo spread tra Btp e Bund resta in altalena sui 200 punti base. Il differenziale, dopo un rallentamento sui 195 punti base, si è riportato a quota 201. Il rendimento del decennale del Tesoro è al 2,44%. Stabile il differenziale di rendimento con la Spagna, a 104 punti base, e quello con il Portogallo sui 53 punti base.
Le Borse europee sono tutte in positivo con l’indice d’area Stoxx 600 che sale di mezzo punto. Mentre flette l’euro sul dollaro con la moneta unica a 1,16 sul biglietto verde. Tra le singole Piazze Londra guadagna un +0,4%, Parigi un +0,53% e Francoforte un +0,64%. Per Milano continue oscillazioni che rendono poco stabile il Ftse Mib che gira a -0,35% a 22.682 punti. I listini guardano sia alla situazione dell’Italia con i timori sul debito dalle mosse del nuovo governo cui sta lavorando il premier incaricato, Giuseppe Conte, sia agli Usa con la stretta di Trump su dazi per le auto importate. A Piazza Affari si appesantiscono le banche con Ubi che lascia sul terreno il 3,24%, Mps il 3,56%, Banco Bpm il 3,19%.
Gli investitori tornano a punire l’Italia: le rassicurazioni all’Europa offerte da Giuseppe Conte, incaricato di formare il governo, hanno garantito una tregua di poche ore rotta ieri dopo che il segretario della Lega Matteo Salvini ha promesso che il governo farà “l’opposto di quello che l’Ue ha minacciato negli ultimi anni”. Proprio mentre dalla Bce arrivava l’invito a stare attenti alla tenuta dei conti pubblici. E sempre ieri il primo test dei mercati all’incarico formale al governo Cinque Stelle-Lega, dopo settimane di negoziati, si è chiuso con uno spread tornato a quota 195, un rendimento del Btp decennale al livello di guardia del 2,4%, una fiammata del differenziale su Spagna e Portogallo a livelli che non si vedevano da anni (100 e 50 punti base rispettivamente) quando fino a poco tempo fa era negativo.
Se preoccupano gli investitori le parole di Salvini e la difesa della scelta a ministro dell’Economia di Paolo Savona, economista molto critico degli attuali assetti e squilibri dell’Eurozona, le istituzioni europee celano a stento la tensione. A partire dalla Bce, reduce dall’esperienza del governo di Tsipras e del braccio di ferro con la Grecia che vide momenti drammatici. Il vicepresidente uscente, Vitor Constancio, avverte che i rischi di contagio dall’Italia “non sono completamente eliminati” e che la fiammata del rendimento decennale “non è cosa enorme, ma certamente uno sviluppo significativo e un potenziale motivo di preoccupazione”.
Quotazioni del petrolio in calo sul mercato after hour di New York con i contratti sul greggio Wti che cedono lo 0,16% a 70,16 dollari al barile. Il Brent cede lo 0,24% centesimi a 78,60 dollari.
L’euro frena e torna sotto la soglia 1,17 dollari. La moneta unica europea ha toccato un minimo di seduta di 1,1688 dollari.
Quotazioni dell’oro in lieve flessione: il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.302,2 dollari l’oncia (-0,18%).
Asia debole, Europa attesa in positivo – Ultima seduta della settimana in flessione per le Borse di Asia e Pacifico dopo che il presidente Usa Donald Trump ha cancellato il summit di Singapore con il leader coreano Kim Jong Un. Ad incidere sui listini è poi la stretta americana sui dazi sull’auto importate che ha sollevato i malumori di Cina e Unione europea. Sostanzialmente piatta Tokyo con il Nikkei a +0,06%. Cali diffusi sulle Piazze cinesi con Hong Kong che perde lo 0,48%, Shanghai lo 0,53% e Shenzhen lo 0,86%. Seul cede invece lo 0,21% mentre Sydney è poco mossa (-0,07%). I futures sull’Europa sono in positivo. Lo sguardo è sempre rivolto all’Italia e alla formazione del nuovo governo a cui sta lavorando il premier incaricato Giuseppe Conte. Tra i dati macro attesi, l’ifo dalla Germania, il pil del Regno Unito e la bilancia commerciale italiana. In agenda poi la riunione dell’Ecofin. Dagli Stati Uniti previsti ordinativi bene durevoli, fiducia Michigan e il discorso del presidente della Fed, Jerome Powel.
(Fonte: Ansa.it)