Al grido di “noi la mafia non la vogliamo” e scandendo i nomi di “Giovanni e Paolo” i 1.500 studenti presenti sulla Nave della Legalità e quelli siciliani presenti al porto di Palermo si sono riuniti e hanno dato il via alle commemorazioni per i 27 anni dalla morte di Giovanni Falcone. Ad attenderli, Maria Falcone, Presidente dell’associazione Giovanni Falcone e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Ma in tutta Italia si susseguono le manifestazioni in ricordo della strage di Capaci nella quale, oltre al giudice anti mafia, morirono la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Fico: “Vogliamo sconfiggere definitivamente la mafia”
“Il risultato che noi vogliamo è sconfiggere la mafia definitivamente e chiuderla con questa storia. E’ la prima emergenza del Paese”. Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico, intervenendo, a Palermo, alla celebrazione in occasione del 27esimo anniversario della strage di Capaci.
Maria Falcone: “Polemiche inutili, rispettare sempre le istituzioni”
“Abbiamo voluto dire che le istituzioni devono essere sempre rispettate e, quindi, sono inutili le polemiche. Mi auguro che le polemiche non siano in questa aula”. Lo ha detto Maria Falcone, presidente della “Fondazione Falcone” e sorella del magistrato. “Quando è morto Giovanni – ha raccontato – ero disperata come sorella e come cittadina italiana, perché pensavo che il grande patrimonio di idee che ci aveva lasciato potesse disperdersi. Lui sapeva di dover morire e ha lasciato detto a tutti noi: ‘Gli uomini passano ma le idee restano ma devono continuare a camminare sulle gambe di altri uomini’. Io ho scelto i giovani”.
“Oggi è un giorno, una ricorrenza. Io penso invece che commemorare la morte di uno degli eroi di questa nazione, non significhi limitarsi al minuto di silenzio che oggi giustamente gli tributeremo. Commemorare il giudice Falcone è, prima di tutto, per chi come me si ritrova a rappresentare lo Stato, una responsabilità’. Lo dico perché’, anche al governo, il nostro messaggio è sempre stato chiaro: le Istituzioni devono essere sempre intransigenti nei confronti di mafie e corruzione. Perché girarsi dall’altra parte, o tollerare questi fenomeni, significa essere complici!”. Lo scrive su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio. “Siamo grati al giudice Falcone e alle sue intuizioni nel contrasto alla criminalità organizzata. Dobbiamo rendere giustizia ogni giorno a chi ha lottato e lotta contro la criminalità per la libertà degli italiani. Ma dobbiamo anche ricordarci che le commemorazioni servono solo se seguite da azioni coerenti. Il nostro impegno è difendere sempre i valori e la cultura della trasparenza e della legalità”, aggiunge.
Salvini depone corona di alloro sulla stele di Capaci
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è arrivato alla Stele di Capaci, nel luogo della strage del 23 maggio 1992, dove ha deposto una corona d’alloro. Poi ha visitato il giardino della Memoria dove è esposta la “Quarto Savona 15”, l’auto della scorta di Giovanni Falcone. Il ministro andrà a Palermo all’aula bunker dell’Ucciardone dove prenderà parte alla cerimonia commemorativa in occasione del “XXVII Anniversario delle stragi di Capaci e via d’Amelio”
Conte: “Ricordiamo chi ha sacrificato la propria vita nella lotta alla mafia”
“Oggi ricorre l’anniversario di una tragedia e ricordiamo un giorno di dolore. È questa la forza di tutti. Questa commemorazione è diventata la festa della legalità. Ricordiamo chi ha sacrificato la vita per contrastare la mafia. Oggi dobbiamo tutti sorridere, è il modo migliore per ricordare i nostri morti”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando agli alunni delle scuole riuniti nel Giardino della memoria a Capaci. Il presidente ha chiesto ai ragazzi cosa è la legalità? Un’alunna ha risposto: “Il rispetto di tutti e delle leggi”. “Il rispetto delle leggi è fondamentale – ha aggiunto Conte – La mafia non ama le leggi. Ama le proprie leggi. Quelle dell’arbitro della forza e dei soprusi. Il contrasto della mafia è il rispetto dei percorsi democratici”.
Bonafede: “Istituzioni siano compatte”
“Oggi è uno di quei giorni in cui le istituzioni devono essere compatte, con questo non voglio dire che domani non dobbiamo esserlo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede entrando nell’aula bunker dell’Ucciardone per commemorare la strage di Capaci. “Non ho intenzione di commentare le scelte di chi ha deciso di non partecipare”, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto sulle assenze di Musumeci e Fava
Giulia Grillo: “Ricordiamo eroi, orgoglio di un’Italia onesta”
“Oggi ricordiamo Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Eroi della nostra Repubblica. Il loro esempio ha fatto rinascere l’orgoglio e la forza dell’Italia onesta”. Lo afferma, su Facebook, la ministra Giulia Grillo per la commemorazione dei 27 anni dalla strage di Capaci. “Per la nostra generazione – aggiunge – Capaci è stata uno spartiacque, una tragedia da cui è nata una nuova stagione di cambiamento per la legalità. Oggi celebriamo il risveglio delle coscienze nella lotta contro le mafie. Le idee e le battaglie di Falcone faranno ancora tanta strada sulle gambe dei cittadini onesti. È così – conclude Giulia Grillo – che si dà senso al ricordo. Ogni giorno!”
Mattarella: “La Repubblica si inchina dinanzi alle vittime”
A 27 anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, “legate dalla medesima, orrenda strategia criminale, la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime e si stringe ai familiari”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ringraziando “quanti una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l’indifferenza che le sono complici”
Mattarella: “Sacrificio è diventato motore di riscossa civile”
“Il loro sacrificio è divenuto motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell’azione di contrasto e ha reso ancor più esigente il dovere dei cittadini e delle comunità di fare la propria parte per prosciugare i bacini in cui vivono le mafie”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Palermo per la commemorazione sulla strage di Capaci, aggiungendo che la “riscossa ha già prodotto risultati importanti. Ma deve proseguire. Fino alla sconfitta definitiva della mafia”
(Fonte: Tgcom24.mediaset.it)