E’ entrato nella gabbia del leone che aveva cresciuto come un figlio, allattandolo quando era un cucciolo e accudendolo negli ultimi 10 anni. Ma il felino lo ha attaccato, assalendo il 77enne Mike Hodge, proprietario del Makarele Predator Centre in Sudafrica, e l’ha azzannato, trascinandolo poi tra i cespugli sotto gli occhi terrorizzati dei presenti, che hanno ripreso le fasi dell’attacco. I ranger hanno quindi abbattuto il leone e salvato l’uomo.
Ora l’uomo, che ha subito una frattura alla mandibola e diverse lacerazioni al collo ma non è in pericolo di vita, si dice “devastato” per l’abbattimento dell’amato leone, considerato un “membro della famiglia” da quando, una decina di anni fa, Hodge ha lasciato la Gran Bretagna trasferendosi con moglie e figlia in Sudafrica. Ma i ranger che hanno abbattuto l’animale hanno spiegato che, dopo aver ferito Hodge, Shamba non si muoveva dal suo fianco, e quindi non hanno avuto altra scelta se non quella di sparargli per consentire l’intervento dei soccorsi.
Prima dell’attacco, secondo quanto riferito dai presenti, il proprietario del parco aveva appeso tre polli a un filo sul tetto della gabbia per fare in modo che Shamba saltasse per prenderli: come previsto l’animale non si è fatto pregare, e ha divorato i polli. Venti minuti più tardi, l’assalto a Hodge: un amico del proprietario del parco a riferito al tabloid The Sun che l’uomo era entrato nella gabbia perché aveva avvertito uno strano odore provenire dall’interno del recinto, e stava cercando di capire da che cosa provenisse.
(Fonte: Tgcom24.mediaset.it)