La rotta del Boeing 747 Air China, gentile prestito del compagno Xi Jinping, è stata parecchio strana. Anziché prendere la direttissima a Sud, da Pyongyang verso Singapore, l’aereo di Kim Jong-un ha puntato a Ovest, per compiere buona parte del volo sopra la terra ferma cinese. Questione di sicurezza. Ma in fondo tutta la storia del disgelo tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti è andata a zig-zag, tra incontri annunciati, cancellati e poi di nuovo rimessi in agenda. Alla fine però eccoci qui, in barba agli scettici.
Il dittatore nordcoreano è arrivato questo pomeriggio, la mattina italiana, a Singapore. E il presidente americano Donald Trump, dopo aver sedotto e abbandonato il G7, è atterrato in serata, il pomeriggio italiano, con il suo Air Force One. in serata, il pomeriggio italiano. Martedì, dopo una giornata per prendere fiato e fare il punto con le rispettive delegazioni, si vedranno: il primo vertice tra un leader americano e uno nordcoreano. Un evento storico, come ha sottolineato lo stesso Kim nell’incontro con il premier di Singapore Lee Hsien Loong: “L’intero mondo sta guardando a questo storico summit tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti”.
Singapore blindata
Kim è atterrato alle 15 all’aeroporto di Changi. Pochi minuti dopo una delegazione di Mercedes nere ha lasciato l’area vip dello scalo alla volta della città, imboccando la strada chiusa al traffico. Il dittatore è arrivato al St. Regis, hotel di lusso dove alloggerà in una suite da 6 mila euro a notte. Quello scelto da Trump, lo Shangri-La (oltre 10 mila euro a notte), è distante in linea d’aria appena qualche centinaio di metri. Siamo nel pieno centro della città-Stato asiatica, nel quartiere delle ambasciate che nelle prossime ore sarà una delle zone più controllate al mondo. La polizia ha predisposto check point su tutte le strade di accesso. Ogni tipo di assembramento è vietato e il governo ha schierato anche la sua squadra di soldati d’élite, i gurkha nepalesi, con il tradizionale coltello che “deve bagnarsi di sangue” ogni volta che viene sfoderato.
L’incontro sull’isola
Domani anche Trump vedrà il padrone di casa, il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong, il cui governo si è offerto di pagare tutte le spese del vertice come contributo allo storico dialogo. L’appuntamento per il grande giorno, martedì, è invece fissato alle 9 di mattina, quando in Italia saranno le 3 di notte. Il luogo sarà il lussuoso hotel Capella, sull’isoletta resort di Sentosa, a Sud della città. Collegata alla terra ferma da un solo ponte, è facilmente isolabile, ma non dovrebbe essere chiusa totalmente al pubblico. Sentosa è una delle attrazioni turistiche più importanti di Singapore, con alcune tra le spiagge più frequentate e un parco a tema della Universal Studios. Nei giorni scorsi l’hotel e tutto il suo personale stati passati e ripassati al setaccio dalle due delegazioni (in particolare quella americana), alla ricerca di eventuali spie o microspie.
Senza biglietto di ritorno
Sull’agenda del meeting si sa invece poco o nulla. Trump ha detto che potrebbe durare “un giorno, due, o anche tre”, a seconda degli sviluppi, ma fonti della Casa Bianca hanno definito “improbabile” l’ipotesi che si vada oltre martedì. Quello che si sa è che, come prevedibile visti i personaggi, l’incontro scombussolerà ogni canone dalla diplomazia. Secondo Bloomberg infatti Trump vorrebbe subito partire con un faccia a faccia privato con Kim, classico approccio di chi si ritiene un negoziatore vincente. Ma riuscirà a imporre l’idea? Prima o dopo i due verranno raggiunti dalle rispettive delegazioni: da parte americana il segretario di Stato Mike Pompeo (la “colomba”) e il Consigliere per la Sicurezza nazionale John Bolton (il “falco), da parte nordcoreana Kim Yo-jong, l’inseparabile sorella-consigliera e Kim Yong-chol, l’ex capo dell’intelligence che ha già incontrato Trump alla Casa Bianca. Mai come questa volta però è il rapporto personale, la volontà dei due leader, che conterà. Se i due si piaceranno anche dal vivo, potrebbe essere l’inizio di un (lungo, dicono gli esperti) percorso verso la denuclearizzazione. Sancito da un comunicato congiunto.
(Fonte: Repubblica.it)