Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo scatta il passaggio tra l’ora solare e quella legale. Dunque, tra le due e le tre del mattino lancette avanti di un’ora, e fino al prossimo ottobre gli italiani si ritroveranno a svegliarsi un’ora prima. L’Italia è uno dei pochi Paesi in Europa che ha scelto di mantenere la suddivisione in fasce orarie tra inverno ed estate. Al centro della decisione principalmente il risparmio notevole registrato sui consumi. Infatti, secondo quanto conferma Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale di energia elettrica, in Italia nei 7 mesi di ora legale si risparmieranno 190 milioni di euro grazie a un consumo di energia ridotto. Un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
UN’ORA DI LUCE IN PIÙ DI POMERIGGIO
ABOLIRE O CONSERVARE L’ORA LEGALE: UN TEMA CHE RESTA APERTO
Fatta salva la sovranità dei singoli Stati, l’UE ha comunque raccomandato di armonizzare il più possibile le scelte. Per evitare un’Europa con orari a macchia di leopardo. L’Italia, con il governo Conte-bis, nel novembre del 2019 ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere la situazione attuale. Dato che al documento non sono state apportate modifiche, il cambio di orario due volte all’anno resta invariato.
Fonte: Palermolive.it