“Stiamo finendo il nostro studio sulle tariffe sulle auto dalla Ue”: così Donald Trump torna a minacciare su Twitter il Vecchio Continente accusandolo di essersi avvantaggiato rispetto agli Usa con i suoi dazi e le sue barriere commerciali. “Alla fine i conti torneranno, e non ci vorrà molto”, afferma il tycoon che attacca anche il gigante delle moto Harley Davidson. ” Deve sapere che non potranno rivendere le loro moto negli Usa senza pagare una tassa salata!”: e’ il monito di Donald Trump che con un nuovo tweet attacca la casa costruttrice di motociclette per aver deciso di spostare parte della sua produzione all’estero.
A Harley-Davidson should never be built in another country-never! Their employees and customers are already very angry at them. If they move, watch, it will be the beginning of the end – they surrendered, they quit! The Aura will be gone and they will be taxed like never before!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 26 giugno 2018
Marchionne, capisco Trump. Non è fine del mondo – “Capisco la posizione di Trump, politicamente la capisco” dice l’A.d. di Fca, Sergio Marchionne, dei dazi. “Non sono la fine del mondo. E’ un problema da gestire: tutto è gestibile”. Sottolinea la diversa posizione per “flusso di vetture verso gli Usa” di Italia e Francia rispetto alla Germania, e quella specifica del gruppo Fca, e avverte: “Bisogna stare molto attenti a non esagerare nella risposta” europea. Alla fine, aggiunge, l’obiettivo “sarà un altro, ci sarà una base su cui ricostruire un equilibrio diverso”.
Malmstroem, nessun dialogo con Usa. “Non c’è nessun dialogo con gli Usa da quando hanno imposto i dazi” su acciaio e alluminio, e “per il momento non è prevista nessuna discussione”. Così la commissaria Ue al commercio Cecilia Malmstroem, sottolineando che con le contromisure Ue “non vogliamo punire, ma questa è la infelice conseguenza” perché “ci devono essere conseguenze se non si rispettano le regole Wto”. Uno degli obiettivi è “spingere le imprese Usa ad andare dal Governo a dire ‘ehi, questo non è buono per l’economia americana’, e questo è proprio quello che sta accadendo”, ha sottolineato Malmstroem. “Non sappiamo quando finirà l’indagine Usa sul settore auto, probabilmente in autunno, la scorsa settimana ci sono state audizioni, e ci sono grandi critiche anche in seno agli Usa, quindi vedremo cosa succederà”. In ogni caso, “per il momento non abbiamo niente di pronto come una lista già preparata” di eventuali contromisure Ue, perché “è troppo prematuro”.La commissaria Ue al commercio Cecilia Malmstroem sottolinea l’intenzione del settore auto tedesco di negoziare l’eliminazione delle barriere doganali da entrambe le sponde dell’Atlantico “è qualcosa che ho letto sulla stampa, non è la posizione ufficiale del governo tedesco”. L’Ue, ha ricordato la commissaria, aveva proposto agli Usa di discutere proprio di questo per raggiungere un mini-accordo su alcune tariffe doganali se le fosse stata garantita l’esezione completa e permanente dai dazi su acciaio e alluminio europei.
Di Maio, un altro tabù da infrangere. “Non dobbiamo aver paura di parlare di dazi. Non ho detto che voglio metterli, ma che se ne può parlare”. Così Luigi Di Maio conversando con i cronisti alla Camera. “La nostra economia è un unicum – ha detto – e se i dazi servono a proteggere i nostri prodotti è giusto parlarne. E’ un altro tabù da infrangere”. Il modello è Donald Trump gli è stato chiesto? “Non è questo il problema – ha risposto Di Maio -, ma sembra che i dazi siano una questione della quale non si può neppure parlare. E’ un tabù, ma un altro tabù da infrangere”.
(Fonte: Ansa.it)