«Avevamo tutto, non ci mancava nulla. Il mio Riccardo era il nostro sole». Non si danno pace mamma Antonella Gambato, operaia, e papà Filippo Pozzato, metalmeccanico, che con la figlia Alessia da martedì sera sono stati travolti da un dolore disumano e crudele che brucia il cuore. Senza un perché, senza rendersene conto, si trovano a piangere il loro Riccardo, soprannominato dagli amici Pozzo riprendendo il suo cognome.
Riccardo Pozzato aveva compiuto 20 anni lo scorso 21 gennaio; l’anno scorso si era diplomato operatore alla manutenzione di macchine utensili all’Enaip di Padova. E aveva trovato lavoro alla Guidolin srl di Reschigliano che si occupa di lavorazioni meccaniche. «Era così contento di quel lavoro, ci andava volentieri ed era proprio felice continua mamma Antonella -. Riccardo ha studiato e poi si è trovato un lavoro di cui andava fiero. Poi, dopo gli studi, aveva deciso di prepararsi per prendere la patente». Infatti, Riccardo aveva superato l’esame all’inizio di marzo. «Ci aveva chiesto un’auto per spostarsi e andare al lavoro da solo aggiunge papà Filippo allora l’abbiamo accontentato e abbiamo acquistato la Ford Fiesta. Era felice: seppur usata, ne era orgoglioso».
La notizia della morte di Riccardo è arrivata a mamma Antonella mentre stava rientrando a casa dal lavoro.
«Ero in auto e mi ha chiamato mia figlia Alessia dice la donna , poi mi ha passato il comandante dei vigili che mi ha informato che Riccardo aveva avuto un incidente. Non è servito che mi dicesse altro perché ho capito subito che era morto. E ho chiamato mio marito e insieme siamo corsi all’obitorio. Però non ce l’hanno ancora fatto vedere. La nostra vita adesso è distrutta e niente potrà essere come prima». Secondo i genitori, Riccardo stava tornando dalla zona di Bragni, a Cadoneghe, dov’era andato per la prima lezione in palestra; e, infatti, gli agenti della polizia locale hanno ritrovato in auto un borsone da palestra.
(Fonte: Leggo.it)