La peggiore vigilia di Natale della storia. Wall Street chiude un lunedì nero (Dow Jones -2,86%, Nasdaq -2,21%), crollando ai minimi degli ultimi 20 mesi. I listini americani perdono, infatti, oltre il 2% appesantiti dallo “shutdown” a Washington e dalle indiscrezioni su un possibile licenziamento da parte di Donald Trump del presidente della Fed, Jerome Powell. Tonfo anche per Tokyo col Nikkei a -5%.
Il Dow Jones chiude in calo del 2,86%, il Nasdaq arretra del 2,21%. Lo S&P 500 cede il 2,70%, e scivola ai minimi dall’aprile 2017. Pesante anche il petrolio, che scende sotto i 44 dollari al barile perdendo il 4,17% a 43,68 dollari. Deboli, fra scambi ridotti, anche le borse europee aperta, con Parigi che cede l’1,45% e Londra lo 0,52%.
Paura per la Fed – Il giro di telefonate del segretario al Tesoro Steven Mnuchin con gli amministratori delegati delle sei maggiori banche americane non ha gli effetti sperati: non riesce a rassicurare e allentare i timori sulla Fed. Anzi l’effetto è il contrario perché in molti investitori si chiedono ora cosa ci sia realmente dietro il giro di telefonate e prevedono con maggiore forza una recessione. Non facilita l’ennesimo attacco di Trump alla banca centrale americana: “La Fed è l’unico problema che ha l’economia” americana, twitta il presidente, riaccendendo le preoccupazioni sul futuro di Powell.
Pesa lo shutdown – A complicare ulteriormente è lo shutdown di cui non si intravede una fine: potrebbe durare fino agli inizi del 2019, quando la guerra commerciale con la Cina potrebbe entrare nel vivo.
Tonfo anche per Tokyo col Nikkei a -5% – I timori del rallentamento dell’economia statunitense affossano la Borsa di Tokyo nella prima seduta della settimana dopo la festività. Con un ribasso del 5,01% il Nikkei scende sotto 20mila per la prima volta da settembre 2017, perdendo oltre 1.000 punti a un livello di 19.155,74. Sui mercati valutari lo yen si va apprezzando progressivamente sul dollaro a 110,10 e sull’euro a 125,60.
(Fonte: Tgcom24.mediaset.it)